Se è vero che per tanti Settembre è il mese dei nuovi progetti, dei buoni propositi, sempre più frequenti sono le persone, che al rientro dalle ferie estive, presentano i primi sintomi di Sindrome da Post Vacanza. Troppo spesso sottovalutati e ignorati, difficilmente gestibili, identificano una condizione psico-fisica che colpisce, secondo recenti ricerche, un italiano su 3, quasi il 35% della popolazione con una maggiore incidenza tra i 25 e i 45 anni. Gli inglesi la chiamano “post-vacation blues” dove il termine blues è sinonimo di depressione e tristezza. In questo articolo, andremo ad approfondire le cause principali legate alla comparsa della Sindrome Post Vacanza.

 

Quali sono le cause della Sindrome Post Vacanza?

 

Fasci di luce solare che emergono da dietro le nuvole in un cielo azzurroLa prima causa, quella che incide fortemente sul nostro organismo, è senza alcun dubbio legata al cambio delle stagioni. L’estate lascia il posto all’autunno con una conseguente diminuzione dell’incidenza dei raggi solari, che non accompagnano e illuminano più gran parte delle nostre giornate. Un legame viscerale quello tra uomo e natura che si riflette sulla propria condizione psico-fisica: meno ore di luce vengono percepite dal nostro cervello come un vero e proprio trauma, difficile da superare. Un cambiamento che non siamo pronti ad affrontare o, meglio, ci rifiutiamo di farlo. E così l’equilibrio ottimale tra le ore di luce e buio diventa irraggiungibile e il nostro cervello ne risente fortemente.

E’ universalmente riconosciuto come una maggiore quantità di luce naturale migliori la nostra salute sia fisica che mentale: il metabolismo ha bisogno della stessa per funzionare correttamente. D’altronde basta pensare ai benefici che il sole ha sul nostro organismo. Migliora la salute della pelle e delle ossa, combatte i cali d’umore, dona forza ed energia al corpo, insomma un vero e proprio toccasana della felicità e del benessere.

La SAD, Sindrome Affective Disorder, rappresenta quindi una vera e propria forma di depressione, legata alla periodicità stagionale e questo per tantissimi motivi: 

  1. La luce ha un notevole impatto su determinate zone del nostro cervello, tra cui l’ipotalamo, contribuendo a regolare la produzione di serotonina e cortisolo. Dall’altro lato, agisce sull’epifisi, una ghiandola endocrina responsabile del corretto ritmo circadiano. Attraverso i raggi solari, il sistema neuroendocrino segue una precisa ciclicità, che ci rende sereni e felici, ed influenza notevolmente umore, appetito e sonno;
  2. Avrai sicuramente sentito parlare dell’effetto positivo e benefico dei raggi solari per le nostre ossa. Bastano 10 minuti di esposizione per incrementare i livelli di Vitamina D, essenziale nella prevenzione e nella lotta di molteplici malattie, tra cui l’osteoporosi e l’artrite. Quante volte ti sarà capitato di fare una passeggiata in riva al mare e sentirti completamente rigenerato?
  3. Il sole è il migliore alleato per le difese immunitarie, attiva la formazione della Vitamina D e favorisce la fissazione del calcio. Secondo una recente ricerca del Georgetown University Medical Center, è emerso che un’esposizione alla luce UV contribuisce all’aumento dell’attività dei Linfociti T.

L’assenza della luce solare quindi comporta una mancata sintetizzazione degli elementi fondamentali per il nostro organismo, tra cui come abbiamo visto la Vitamina D che ha un ruolo fondamentale nell’attività del sistema endocrino. Per questi motivi, nel cambio delle stagioni, nel passaggio dall’estate all’autunno, avvertiamo una minore energia e una maggiore spossatezza. 

Un altro dei sintomi che maggiormente avvertiamo se colpiti da SAD è l’aumento dell’appetito. In maniera del tutto inconscia, il nostro corpo, come come avviene nel mondo animale (basta pensare alle lunghe scorte che gli stessi procacciano prima di andare in letargo), necessita di più nutrienti e minerali per rispondere al naturale istinto di sopravvivenza. Come se il cibo rappresentasse un vero e proprio scudo protettivo per tenere lontano il freddo e il buio dell’inverno. Sai cosa si desidera maggiormente? Loro, i carboidrati. 

Diventano in questi giorni l’oggetto del desiderio, grazie alla loro azione calmante e rilassante sul sistema nervoso centrale. Attraverso la produzione di serotonina, contrastano il senso di malessere e tristezza. Al tempo stesso, però il nostro metabolismo rallenta e pertanto siamo più soggetti ad accumulare peso e centimetri di troppo. 

 

Qual è il ruolo del Magnesio nel trattamento della Sindrome da Post Vacanza?

 

Ragazza con il pollice in sùIl rallentamento dell’attività e delle funzioni del nostro organismo si rispecchia in primo luogo su una ridotta attività intestinale, dando origine ad episodi di stipsi. Il Cloruro di Magnesio svolge una funzione fondamentale nel contrastare la stitichezza, in quanto: 

1) Favorisce la digestione;

2) Regolarizza la proliferazione endogena del microbiota intestinale;

3) Mantiene la giusta dose di acqua e liquidi nell’intestino, grazie alla capacità igroscopica.

Grazie al Cloruro di Magnesio, si combatte il rallentamento legato a tale condizione psico-fisica, ripristinando l’equilibrio intestinale. Inoltre, favorisce l’eliminazione di scorie e tossine, presenti nel nostro corpo, aiutando l’organismo ad assimilare correttamente i nutrienti di cui necessita. Ciò ovviamente comporta un immenso beneficio anche per il sistema nervoso centrale e periferico. 

Il Cloruro di Magnesio inoltre svolge un’importante azione per il cuore, liberando le arterie dal colesterolo cattivo, accumulatosi durante questo periodo, regolarizzando al tempo stesso l’attività circolatoria

Per questo e per tante altre ragioni, il Magnesio viene definito il minerale della felicità, dell’umore e del benessere. I suoi effetti benefici sono innumerevoli e pertanto rappresenta un vero e proprio minerale antistress naturale che agisce positivamente su ossa, cuore, cervello e intestino. Bastano soltanto 3 grammi di Cloruro di Magnesio (una bustina monodose di Magnesio Marino) al giorno per garantire al proprio organismo tutto l’aiuto e il sostegno di cui necessita.

Si consiglia sempre il parere del proprio medico

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